L’affermazione dei compro oro in Italia
L’attività e il servizio di compro oro si diffusa in Italia a partire dalla fine degli anni ’90, quando si è capito che una buona parte dei gioielli anni ’80 aveva perso (solo temporaneamente!) appeal.
I clienti hanno iniziato a rivolgersi a gioiellerie specializzate nel ritiro di oro usato come per esempio la Boutique del Gioiello di via Torino a Milano il cui sito https://compro-oro.it è diventato presto un punto di riferimento e il cui nome è stato più volte sostituito con i termini Compro Oro Milano, quasi a sottolineare che il servizio offerto era più importante del core business tradizione, ovvero la vendita di gioielli.
La massima diffusione e il successivo calo
Nei primi anni duemila i compro oro in Italia hanno raggiunto la considerevole cifra di 28.000 con un giro di affari pari a 14 miliardi di euro per un fatturato medio di 500 mila euro. In realtà queste cifre si sono presto sgonfiate per diversi motivi.
Prima di tutto per un paio di decenni la clientela italiana ha venduto oro per comprare accessori fashion, viaggi e il gioiello in oro è stato sostituito dal gioiello in argento, da usare anche una sola stagione e con un valore intrinseco quasi pari a zero.
Un altro motivo che spinto molti operatori a chiudere è stato l’obbligo di iscrizione all’OAM, l’Organismo Agenti Mediatori, per chi desideri offrire il servizio di ritiro di oro e gioielli usati e l’obbligo di iscrizione all’ufficio UIF della Banca d’Italia per chi desideri vendere oro da investimento, tipo lingotti e monete auree.
La specializzazione in gioielli ad alto valore aggiunto
Con il calo fisiologico di compravendita, dovuto, come abbiamo visto, alla mancanza principalmente della materia prima, il servizio di compro oro è tornato alle origini, quando veniva svolto esclusivamente da gioiellerie altamente specializzate e da esperti in grado di saper valutare correttamente il valore del gioiello in base, non solo al peso, ma soprattutto per la qualità delle gemme incastonate e della manifattura orafa.
Ecco che a fronte della chiusura di tanti compro oro di periferia, si nota un ritorno a servirsi del cosidetto “gioielliere di fiducia”.